Una intervista sul mio manuale – AroundAirbnb
Esce in questi giorni edito da Hoepli il libro “Fare Business con l’home sharing”, prima fatica letteraria di Antonella Brugnola.
Host Airbnb dal 2014, tra le fondatrici di ospitaMI associazione di host Milanese ed ora anche scrittrice, Ma vediamo cosa ci racconta di lei.
Ciao Antonella…quando e come inizi la tua avventura negli affitti brevi?
Ho iniziato la mia esperienza nel 2014, dopo un ennesimo contratto di affitto 4+4 anni interrottosi dopo solo 6 mesi! Ero veramente demotivata, perché sapevo che avrei impiegato mesi prima di trovare un nuovo inquilino per il mio appartamento a Milano e chissà quanto tempo sarebbe durato.
Gli affitti brevi su piattaforma mi avevano incuriosita come alternativa da sperimentare ed eccomi qui oggi: una esperienza di successo che mi ha fatto conoscere tante famiglie e turisti da tutto il mondo (oggi ho fatto il check in a una famiglia dalla Malaysia) e anche tanti nuovi amici a Milano.
E i guadagni sono certi è più alti di prima! Paradossalmente se affitti in questo modo, resti più “padrone” della tua casa perché ci entri almeno una volta a settimana e ogni piccolo guasto viene immediatamente riparato: la casa è sempre in ottime condizioni.
Utilizzi solo Airbnb o pubblichi anche su altre piattaforme?
Uso anche VRBO ma mi porta pochissimo traffico, prevalentemente dalla Germania. Direi che ormai con Airbnb ho saturato il calendario.
Nel 2017 sei tra le fondatrici di OspitaMI, di cosa si occupa la vostra associazione?
L’associazione OspitaMI è la naturale evoluzione di un gruppo di host milanesi che si sono conosciuti
fisicamente in aperitivi, workshop e meetup e che hanno deciso di mettere insieme competenze, esperienze ed energia in una forma associativa organizzata e riconosciuta.
OspitaMI opera per portare avanti le richieste degli host in termini di semplificazione burocratica,
erogare formazione e informazione, servizio fotografico professionale, facilitare scambio di esperienze e promuovere il supporto attivo del turismo della propria città o quartiere, presso la Città Metropolitana.
L’associazione è cresciuta rapidamente perché a Milano mancava un ente in grado di ascoltare le esigenze e le problematiche degli host ed essere di aiuto concreto nel disbrigare le pratiche per mettersi in regola, ad esempio.
Abbiamo all’interno soci fondatori di solidissima esperienza in vari campi, che sono diventati dei docenti di corsi molto affollati.
L’associazione offre convenzioni per acquistare dotazioni di base e polizza RC, organizza visite guidate gratuite per i soci per far conoscere meglio le bellezze di Milano, partecipa ad attività di volontariato di quartiere.
…e dopo quattro anni di intensa attività decidi di scrivere un libro, perché?
Scrivere un manuale è stata una grande soddisfazione, perché ho tramutato la mia esperienza e competenza maturata sul campo in un vademecum accessibile a tutti, esperti e non, curiosi e scettici. Io sono convinta che l’affitto breve è una grande risorsa, ma farlo funzionare è meno scontato di quanto si pensi. Qui sono descritte tutte le fasi dall’avviamento alla gestione, illustrati esempi pratici con un modello di simulazione in excel che aiutano a non perdere tempo, evitare errori, partire col ritmo giusto.
E soprattutto diventare dei maestri dell’ospitalità italiana, tanto amata all’estero, condividendo le proprie case da cittadino responsabile. Ho scritto un manuale per rispondere a dubbi e domande di chi vuole iniziare questa avventura o non è soddisfatto dei risultati se già affitta, sfatare miti e diffondere certezze:
• Come è nata la sharing economy? L’home sharing ha un valore sociale?
• Per me è meglio scegliere un affitto classico di 4+4 anni o un affitto breve?
• Per fare home sharing serve qualche competenza o dote particolare?
• Con l’home sharing si diventa ricchi?
• E’ vero che fare home sharing aiuta a sviluppare doti nascoste?
• Quanto tempo mi impegnerà gestire l’affitto breve?
• Quali sono i trucchi per avere ospiti soddisfatti, recensioni a 5 stelle e sempre più prenotazioni?
• Cosa vuol dire fare parte del turismo globale?
• Che accortezze devo seguire nell’accogliere ospiti di paesi e culture molto diversi dalla mia?
• Come posso arricchire il soggiorno degli ospiti con esperienze di valore sul territorio?
Oltre che online il libro è distribuito anche presso le librerie?
Sì si trova nelle Librerie Feltrinelli e ovviamente nella storica libreria Hoepli a Milano.
Hai mai pensato di ampliare la tua offerta di host con le “esperienze Airbnb”?
Sì, alcuni mesi fa ho realizzato e pubblicato una experience con un particolare giro shop+food in Chinatown, dove vivo, perché mi piace l’idea di far scoprire un quartiere antico di Milano dove esiste una perfetta integrazione culturale tra milanesi e cinesi.
E’ una zona molto pittoresca e viva, oggi meta di incursioni da tutta Milano, per assaggiare il mitico Wanton, il “raviolo”, lo street food d’eccellenza o bere il bubble-tea. Purtroppo non riesco a farne tante perché sono molto occupata, ma ogni tanto mi faccio un regalo con una experience da turista alla scoperta di luoghi e bellezze segreti a Milano.
in diverse località vengono varate regole restrittive per gli affitti brevi, accusati di impoverire il tessuto urbano di città e piccoli centri quale è il tuo parere su questo argomento?
Sto approfondendo il discorso, leggendo il più possibile e mi sto formando una opinione. Non credo che sia il fenomeno dell’home sharing il principale fattore che ha fatto cambiare fisionomia ai centri storici: questo risale ben più addietro.
I centri delle città turistiche storiche (Venezia, Roma, Firenze in primis) sono da decenni soggetti alla fuga da parte dei residenti a causa della loro inadeguatezza alla vita degli abitanti di oggi, perché sorti mille e più anni fa e perché non sfuggono ai cambiamenti nella struttura commerciale urbana: mancanza di parcheggi, viabilità limitata, riduzione negozi al dettaglio a favore dei centri commerciali, chiusura botteghe artigiane, palazzi non adeguatamente manutenuti e in decadimento, abitazioni non più idonee alla vita di persone anziane (i centri storici sono pieni di edifici residenziali che necessitano di manutenzioni straordinarie importanti, ma i condomini non hanno le risorse per affrontarli).
Quindi la fuga dai centri storici non è imputabile alla moda degli affitti brevi, anzi questa è la soluzione che ha permesso di mantenere in uso appartamenti che probabilmente sarebbero rimasti vuoti e inutilizzati e venduti a finanziarie per costruire centri commerciali.
Per finire raccontaci un episodio carino accaduto nei tuoi anni da host.
Talvolta le domande più semplici sono quelle più imbarazzanti, ma facendo home sharing sviluppi un sesto senso per cavarti d’impaccio. Eccone un esempio: tra le domande che mi hanno spiazzato un po’, ci sono state quelle di un gruppo proveniente da molto lontano.
Una famiglia dall’India arrivò molto tardi in serata. Papà, mamma e tre figli 7-15 anni in scala.
Mio marito prese i documenti dall’uomo e rimase con lui a parlare, la mamma era molto stanca e in silenzio andò in camera e si distese sul letto, io mostrai la casa ai ragazzi che erano molto felici e vollero subito un selfie con me. Raccontai tutto ai ragazzi sulla lavatrice e le prese di corrente e in bagno la ragazzina mi zittì con un “What’S that for?” indicando il bidet.
Devo dire che me la sono sbrigata molto bene imitando il gesto di mettere un piede nel bidet “It is for washing your feet”, è per lavarti i piedi.
La seconda cosa che non avevano mai visto era il blocchetto dei post-it, era rosa e sembravano incantati a vedere lo stacca-attacca del foglietto. Ragazzi adorabili, molto vispi e intelligenti, alla scoperta di una casa occidentale.
www.aroundairbnb.net/2018/06/05/fare-business-con-lhome-sharing